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Bears on Stairs

Art. 170 2014/09/04 by

Per il loro ultimissimo progetto in-house, l'agenzia creativa DBLG si è rivolta alla stampa 3D per rendere "solide" le proprie idee. Di tanto in tanto l'agenzia creativa DBLG, con sede a Londra, permette ai propri artisti di esplorare idee e tecniche nuove: "E' un modo per sperimentare e, soprattutto, tutti si divertono," afferma il direttore e fondatore della società Grant Gilbert. Affascinato dal concetto di stampa 3D, lo studio ha iniziato un progetto per esplorare l'uso di un'animazione stop-frame, producendo fisicamente ogni modello della sequenza. "In genere tutto quello che facciamo viene creato e resta nel computer," spiega Gilbert. "Eravamo alla ricerca di un nuovo progetto di studio e ci piaceva l'idea di creare qualcosa di materiale, al di fuori del computer. Abbiamo sempre apprezzato la crudezza di George Pal [regista nato in Ungheria] e volevamo ricrearla usando tecniche moderne."



Poichè il progetto è nato come una prova-di-concept, si è deciso di tenere il tutto relativamente semplice: l'animazione mostra un orso che sale una scala mobile che scende verso il basso, rendendo con efficacia la camminata "sul posto" della creatura. "Abbiamo puntato a un ciclo di animazione di 50 frame per due secondi," dice Gilbert. "Abbiamo iniziato con l'animazione della scala per poi creare l'orso in base a quella."
La parte difficile è stata creare il ciclo delle scale, usando un oggetto Booleano per tagliare il Clonatore nella forma corretta. Per ogni frame, le scale sono state create in un'unica mesh e poi ripulite. "Ci siamo dovuti assicurare che ciascun modello delle scale avesse una mesh chiusa e pulita, mentre le normali dovevano essere allineate per essere stampate correttamente," commenta Gilbert.



Il compito di animare i movimenti dell'orso è andato alla Blue Zoo Productions, uno studio di animazione vincitore di un premio BAFTA, con sede a Londra. E' possibile che abbiate già visto il protagonista del filmato: il grizzly poligonale era infatti presente negli spot per il canale americano, Animal Planet, mentre cerca di catturare un pesce o mentre si gratta la schiena addosso ad un albero.



L'orso animato è stato poi importato in CINEMA 4D, dove è stato assegnato alla scala mobile. Ogni frame individuale è stato poi esportato come OBJ e stampato usando una Makerbot Replicator 2 – un sistema da tavolo disponibile attualmente a soli 2000 dollari. "Ogni modello ha richiesto approssimativamente tre ore", spiega Gilbert, "e abbiamo avuto solo uno o due errori di stampa per un totale di 50 frame. Per stampare il set completo abbiamo impiegato quasi quattro settimane. E' un sacco tempo, ma ci siamo abituati anche quando si tratta di renderizzare grandi file!"
Una volta stampati tutti e 50 i modelli, li abbiamo ripuliti per rimuovere la plastica in eccesso che sostiene il modellino dell'orso durante il processo di stampa. "Abbiamo dovuto ritoccare le mesh qui e là, ma nel complesso la stampante ha lavorato molto bene," dice Gilbert. Ad ogni modo, il processo non è stato privo di rischi: "Avevamo sempre a portata di mano un kit di Pronto Soccorso! E' difficile togliere gli orsi stampati in 3D dalla base di resina perchè si attaccano alla superficie. Ogni volta che ci siamo tagliati un dito o ci siamo fatti male, dicevamo qualcosa del tipo "Mi sento così vivo!". Siamo talmente abituati a lavorare a computer, che fare qualcosa di tangibile per una volta è stato davvero rigenerante."
I modelli successivi sono stati posizionati su un piccolo palco illuminato e fotografati usando una Canon EOS 5D SLR connessa ad un portatile sul quale era avviato Dragonframe – un'applicazione dedicata allo stop-frame, usata da top studios come Disney e Aardman. L'animazione risultante è stata modificata e completata con la musica, per poi essere pubblicata. L'affascinante sequenza è diventata rapidamente virale, ottenendo la copertura su un'infinità di siti tecnologici e creativi… "E' stata una incredibile pubblicità per noi," ammette Gilbert. "Siamo stati completamente travolti dalla risposta. Sono stati scritti articoli sul progetto nel Time Magazine, Gizmondo, Wired, Creative Review, The Creators Project e The Verge per citarne solo alcuni…"



Gli oggetti stampati in 3D si usano da tanti anni in filmati stop-frame, e il film ParaNorman di Laika usò questo processo per creare le espressioni facciali di Norman. Così, nonostante il concetto non sia così nuovo, l'animazione ciclica di DBLG è magnificamente ipnotica. "Non pensavamo davvero che la tecnica avrebbe funzionato così bene," commenta Gilbert.
Lo studio ha ricevuto un "grandioso feedback" dalla comunità della stampa 3D, anche se alcuni animatori si sono chiesti perchè lo studio non ha semplicemente prodotto la sequenza in CG. "Non era quello il punto," afferma Gilbert in modo schietto. "Tutti possono farlo, ma volevamo sporcarci le mani e creare qualcosa di reale." Cita poi la fisicità stessa del progetto come la parte migliore del processo: "La gente non poteva fare a meno di prenderlo e di maneggiarlo.



DBLG e il suo team sono entusiasti del successo di "Bears on Stairs", e questo ha certamente dato loro l'ispirazione per progetti futuri. Infatti, c'è in futuro la possibilità di una versione estesa dell'animazione. "Abbiamo imparato molto sul migliorare i modelli di CINEMA 4D per ottenere la miglior stampa 3D," dice Gilbert. "Siamo molto interessati a sviluppare la tecnica e a trovare modi per portare il processo ad un livello superiore."?
Ringraziamo Steve Jarratt , un appassionato di CG e un giornalista tecnologico, con sede nel Regno Unito.

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